Il nuovo management della società Rete ferroviaria italiana (Rfi), azienda pubblica controllata dal Gruppo Ferrovie dello Stato italiane che gestisce l'infrastruttura ferroviaria nazionale e che si occupa anche del traghettamento dei convogli nello stretto di Messina, ha annunciato che in Sicilia sono in corso investimenti per 21 miliardi di Euro, a cui se ne aggiungono 14 di Anas per le manutenzioni stradali.
"Stiamo lavorando al potenziamento della linea Palermo-Catania-Messina" (finanziato con 11 miliardi di Euro), ma un’opportunità importante sarà anche il Ponte di Messina "una straordinaria opera che potrà unire la Sicilia a sistemi di mobilità e logistica europei. Questi investimenti avranno impatti notevoli sia dal punto di vista del traffico-passeggeri sia da quello delle merci, con l’obiettivo di puntare sempre più sull’intermodalità e sulla connessione con porti ed interporti", ha ribadito Lo Bosco, intervistato da "La Sicilia".
"L’obiettivo di Rfi -prosegue- è quello di avviare tutti i cantieri entro la fine dell’anno. In aggiunta sono previsti 70 milioni di Euro anche per velocizzare la linea convenzionale nello stesso territorio, così da migliorare contemporaneamente pure quella già esistente. Nessun fondo Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, NdR) andrà perso".
"Sull’intero tracciato i treni potranno raggiungere punte massime di 250 km/h in galleria. In più, la realizzazione del Ponte sullo Stretto -conclude Lo Bosco- rappresenta una straordinaria opportunità per attrarre ulteriori investimenti ed, in base allo sviluppo del traffico, si potrà valutare se potenziare ulteriormente le performance dell’Alta velocità".