La gestione 2021 dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico settentrionale, che comprende gli scali di Venezia e Chioggia, è stata oggetto di analisi da parte della Corte dei conti del Veneto. Secondo la relazione dei giudici contabili, il porto di Venezia sarebbe in ritardo nella fusione con quello di Chioggia e nella definizione di strumenti di programmazione per l’utilizzo dei fondi Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza). Tuttavia, l’Autorità ha respinto le accuse sostenendo di aver superato i problemi e di aver compiuto notevoli progressi.
La gestione finanziaria del 2021 del porto di Venezia si è conclusa con un avanzo di competenza di 48.176.869 Euro ed un risultato di amministrazione pari a 71.405.311 Euro, un risultato in crescita rispetto all'anno precedente.
Tuttavia, il conto economico resta ancora inferiore ai livelli pre-Covid del 2019, segnando un valore di 2.225.759 Euro contro i 10.502.315 Euro del 2019. I giudici contabili hanno evidenziato un aumento del 8% del traffico dell’Autorità portuale rispetto al 2020, con 25,2 milioni di tonnellate movimentate complessivamente. Il porto di Venezia ha registrato una crescita del traffico del 7,9%, con circa 24,2 milioni di tonnellate di volumi totali e tassi positivi nei settori commerciale (14,2%) ed industriale (3,9%), ma negativi nel settore petrolifero (-1,5%). I volumi del porto di Chioggia sono aumentati del 16,7%, con un milione di tonnellate movimentate.
Tuttavia, la Corte dei conti ha messo in evidenza l’insufficienza della fusione tra i due porti. Secondo i giudici contabili, i tempi della fusione sono stati troppo lunghi e ci sono ancora molte difficoltà nell’unificazione amministrativa e gestionale dei due scali portuali. Questo incide sulla programmazione strategica, sull’organizzazione e sulla gestione dei servizi offerti. La relazione della Corte dei conti ha segnalato la necessità di un utilizzo più adeguato dei fondi Pnrr per lo sviluppo infrastrutturale dei porti. Inoltre, tra gli interventi considerati cruciali nell’area industriale di Porto Marghera, c’è quello di riconversione e riqualificazione economica, il quale è in notevole ritardo rispetto agli stati di avanzamento.
L’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico settentrionale ha risposto alle critiche della Corte dei conti, dichiarando di aver superato i problemi e di aver fatto progressi notevoli nella fusione tra i due porti. Infatti, a marzo del 2023, lo scalo di Chioggia è stato definitivamente integrato nel Sistema portuale veneto. Inoltre, l’Autorità ha avviato il progetto “Destinazione Chioggia” per lo sviluppo di un turismo crocieristico nuovo, consapevole e sostenibile.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei fondi Pnrr, l’Autorità ha dichiarato di avere già adottato il Piano operativo triennale 2022-2024. Nel 2022, infatti, è stata data copertura alla spesa derivante dai quattro accordi procedimentali che disciplinano sette interventi finanziati dal Fondo per investimenti complementari al Pnrr.
L’Autorità ha anche siglato un accordo con la Guardia di Finanza per la corretta gestione dei bandi e ciò indica il più alto impegno per la trasparenza nella gestione dei fondi pubblici.
Inoltre, l’Autorità si è impegnata a promuovere un turismo crocieristico più sostenibile. Questa iniziativa è stata presa in considerazione alla luce dell’importanza dei porti di Venezia e Chioggia, che rappresentano una delle porte principali del Mediterraneo, il cui traffico è destinato a crescere sempre di più nei prossimi anni. Inoltre, l’Autorità ha affermato di voler mettere in campo tutte le azioni necessarie per rimediare alle situazioni critiche rilevate dalla Corte dei conti e per garantire al meglio il funzionamento dei porti.
L’Autorità ha sottolineato la necessità di accelerare i processi di fusione tra i porti e di individuare e pianificare in tempo utile le opere da realizzare, per poter sfruttare al meglio i finanziamenti messi a disposizione dal Pnrr.
L’Autorità ha anche evidenziato la necessità di eseguire gli interventi infrastrutturali necessari per sviluppare e modernizzare il sistema portuale e migliorare i servizi offerti, in modo da aumentare l’efficienza e la capacità di attrarre gli investimenti.
In ogni caso, la gestione 2021 dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico dettentrionale ha evidenziato un avanzo finanziario che dimostra la capacità dell’Autorità di ottenere risultati positivi anche in un anno caratterizzato da difficoltà senza precedenti, come l’emergenza pandemica. Gli sforzi dell’Autorità sono stati indirizzati soprattutto alla ripresa delle attività dei porti, alla promozione del turismo sostenibile e alla creazione di un sistema logistico efficace e moderno.
In conclusione, sebbene la Corte dei conti abbia evidenziato alcune criticità nella gestione dei porti di Venezia e Chioggia, l’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico settentrionale ha dimostrato grande impegno nella definizione di un piano di azione per superare tali criticità. L'obiettivo primario dell'Autorità è di poter garantire una gestione efficiente e sostenibile dei porti, garantendo una crescente capacità di attrazione di investimenti per il territorio.