Sono quasi 2000 le barche che ogni giorno attraversano il Canal Grande di Venezia. Una situazione che ha un impatto devastante: dall'erosione delle fondamenta dei palazzi come la facciata di Ca’ d’Oro alla modifica dei fondali dei canali per via del moto ondoso creato da piccole imbarcazioni grandi navi da crociera o commerciali.
"Non sappiamo, ad oggi, quanta energia immettano nel bacino lagunare le onde delle imbarcazioni minori, né lo stress che arrecano alle strutture cittadine. Le sole inversioni di marcia dei vaporetti su fermate come Ca’ d’Oro insistono sulle basi di un palazzo delicato", spiega Luca Zaggia, dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
"Le soluzioni andrebbero calibrate –prosegue– alla luce dei flussi turistici in aumento, per valutare le tendenze sul medio e lungo periodo, per il piano morfologico della Laguna di Venezia e per la manutenzione urbana, compresi i servizi di trasporto locali".
In occasione dei vari dibattiti che si sono svolti in questi giorni al salone nautico di Venezia è emersa chiaramente la necessità di tutelare la laguna con una normativa integrata che prevenga, oltre che sanzionare, il superamento dei limiti di velocità. L’eurodeputato leghista Rosanna Conte, tra i presenti al salone, ha garantito l’impegno a battersi a Bruxelles per "mitigarne gli effetti negativi e aumentare la difesa città, garantendo il servizio a residenti e turisti".