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Trasporti: dubbi sulle rinnovabili

Assocostieri: "Serve disciplina degli obblighi, per evitare difformità fra diversi settori"

L'associazione Assocostieri, che raduna le aziende che gestiscono depositi di oli minerali, prodotti chimici, Gpl, biodiesel e rigassificatori, si è espressa nelle scorse ore in merito all’obbligo governativo sull'utilizzo di energia da fonti rinnovabili nel settore dei trasporti. L'organizzazione auspica un diverso disciplinamento degli obblighi, perché "tale norma provoca disparità e difformità di trattamento fra diversi settori" afferma il direttore generale Dario Soria.

"Il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato il decreto sull'obbligo di utilizzo di energia da fonti rinnovabili nei trasporti" con "una ipotesi di entrata in vigore dei nuovi obblighi al 31 dicembre del 2022. Auspichiamo che l'adempimento dell'obbligo di immissione in consumo di biocarburanti in purezza e di miscelazione alla benzina allo 0,5% possa essere riferito esclusivamente al secondo periodo di applicazione degli obblighi del nuovo decreto, a far data dal 14 aprile 2023", si legge in una nota di Assocostieri. 

"Servirebbe una norma apposita che definisca chiaramente la disciplina degli obblighi, compresi purezza e benzina, per il periodo transitorio" ed "una modifica sostanziale che bypassi il meccanismo di Carry Over, prevedendo di verificare due distinte obbligazioni alla scadenza: i vettori energetici miscelati alla benzina e al gasolio assolvono l'obbligo al momento della miscelazione; al contrario i carburanti miscelati che non rispettano le specifiche tecniche per il trasporto stradale come, i Saf per il trasporto aereo devono essere tracciati fino al momento dell'immissione in consumo". 

Intanto, il direttore generale Dario Soria è entrato nello specifico, parlando del bunkeraggio navale: nel breve termine sarà dominato da un passaggio al Gnl sempre più pronunciato, spinto dalle direttive europee sulle infrastrutture di carburanti alternativi (Dafi, Afir), sui carburanti navali sostenibili (Fuel-Eu Maritime) e sull’estensione del sistema di quote di emissione di Co2 al settore navale (Ets), nonché dalla strategia di lungo termine dell’Imo (International Maritime Organization) per la riduzione delle emissioni Ghg ed all’istituzione di una area Eca (European Club Association) nel Mediterraneo. 

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