Il Centro studi e statistiche dell'Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri (Unrae), l'associazione che rappresenta le case estere operanti sul mercato italiano delle autovetture, dei veicoli commerciali ed industriali, dei bus e dei caravan ed autocaravan, ha pubblicato i dati di mercato dei veicoli industriali per il mese di marzo 2023. Da questi emerge un a crescita delle immatricolazioni pari al +12,3% rispetto allo stesso mese del 2022.
"Il mercato si mostra positivo a marzo, confermando un trend già in atto da agosto 2022. Ancora una volta il segmento dei veicoli pesanti, che ha fatto registrare un +13,6% sul primo trimestre dell`anno, traina la crescita. Soffrono ancora le alimentazioni a Lng (Gas naturale liquefatto, NdR), mentre si registrano i primi segnali di interesse verso i veicoli industriali elettrici a zero emissioni", commenta Paolo Starace, presidente della sezione Veicoli industriali di Unrae.
"Sebbene l`assenza di contributi pubblici non abbia fermato la crescita del mercato -aggiunge- preoccupa l`anzianità del parco circolante che non accenna a diminuire, come confermano gli ultimi dati dell`Osservatorio Unrae, che mostrano un`età media di 14,3 anni. A questo proposito, è auspicabile un intervento tanto deciso quanto risolutivo da parte delle istituzioni, senza il quale dovremo rassegnarci all`idea che sulle nostre strade circolino veicoli inquinanti e con bassi standard di sicurezza rispetto agli attuali mezzi in produzione".
Questi nello specifico l'esito del monitoraggio di Unrae, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit). A marzo 2023 si conferma la crescita del mercato dei veicoli industriali, con 2632 unità immatricolate contro le 2344 del 2022 (+12,3%). Il volume di immatricolazioni dei primi tre mesi dell`anno chiude a +10,6% (7377 unità contro 6669) sullo stesso periodo del 2022. Il risultato trainato dalla fascia di veicoli con massa oltre 16 tonnellate (+15,9% sul 2022); in negativo i mezzi leggeri sotto le 6 tonnellate (-26,2%) e quelli medio-leggeri sotto le 16 tonnellate (-4,8%).