Negli ultimi tre anni la domanda di idrogeno in Italia è aumentata di oltre il 10% in tutti i settori e le aree geografiche. La domanda continuerà a crescere in settori come la raffinazione del petrolio (il 94% prevede di usarlo nei propri stabilimenti entro il 2030), dei prodotti chimici e dei fertilizzanti (83% delle aziende si avvia alla transizione). Nuove applicazioni nell'autotrasporto pesante, aviazione e cargo marittimo.
"L'idrogeno a basse emissioni è un elemento indispensabile nel mix energetico green, che ci permette di proseguire il percorso di decarbonizzazione nei settori ad alte emissioni ed a bassa elettrificazione, come il comparto industriale e quello dei trasporti, contribuendo così a combattere il riscaldamento globale", ha spiegato Gerardo Ciccone, Eu Director di Capgemini Italia.
"Per portare su scala le iniziative attuali -ha aggiunto- saranno necessari investimenti significativi in termini di ricerca e sviluppo, collaborazione lungo tutta la catena del valore, chiare strategie di partnership e valutazioni accurate dei business case. Le organizzazioni devono instaurare un'adeguata collaborazione lungo tutta la filiera produttiva, assicurarsi la fornitura, sviluppare competenze sull'idrogeno e far leva sulle tecnologie digitali disponibili, con l'obiettivo di rendere efficienti e scalabili le iniziative sull'idrogeno a basse emissioni di carbonio".
È quanto emerge da un nuovo report del Capgemini Research Institute, dal titolo "Low-Carbon Hydrogen - A Path to a Greener Future". Lo studio rivela come il 62% delle aziende dell’industria pesante, appartenenti a vari settori, sta prendendo in considerazione la possibilità di introdurre l'idrogeno nella propria filiera. Il report evidenzia che le organizzazioni hanno una visione ottimistica: il 71% del comparto Energy ed Utilities ritiene che l'idrogeno a basse emissioni sia una soluzione praticabile per l'accumulo di energia da fonti rinnovabili, fungendo come una batteria.