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Autostrade: pochi investimenti, ma fioccano i dividendi

Puntuali in saccoccia 924 milioni di Euro; lavori in ritardo "per colpa" della burocrazia

C'è una tendenza che preoccupa in Italia. Nella gestione di infrastrutture fondamentali come le autostrade si registrano pochi investimenti, stranamente arenati tra extra costi e burocrazia, mentre fioccano i dividendi. Tanto che la società statale Cassa depositi e prestiti (Cdp) i fondi di investimento Blackstone e Macquarie nel 2022 hanno messo in saccoccia 924 milioni di Euro di dividendi di Autostrade per l'Italia (Aspi). 

Ad inizio 2023 gli automobilisti che transitano ai caselli di Autostrade per l'Italia hanno dovuto pagare pedaggi più cari del 2%. Ma sulla loro testa pende già ora la spada di Damocle: tra giugno e luglio arriverà un altro +1,34%. Tutti questi aumenti possono essere motivati solo da una migliore qualità del servizio. Ed infatti, le ulteriori entrate dovrebbero essere impiegate per le opere di manutenzioni sull'intera rete di 3000 km lungo tutta la Penisola. 

Il condizionale è d'obbligo: infatti su 21 miliardi di Euro di lavori previsti dal 2020 al 2038, ne sono stati affidati solo 3,5 miliardi. Circa 12-13 miliardi di Euro in grandi opere e 5,5 miliardi in manutenzioni sono ancora bloccati. Tutta colpa dei ritardi ed inceppi burocratici. E intanto crescono i costi: basti pensare che i prezzi dei materiali di costruzione solo saliti del +40%. Ed a pagarne sono anche le imprese di costruzioni italiane, che soffrono per i mancati appalti. 

Un fenomeno, quello dei ritardi, che non si verifica mai quando c'è da staccare i dividendi agli azionisti. In questo ambito, invece, si registra una puntualità certosina. Dal punto di vista finanziario infatti Aspi va a gonfie vele. Noi immaginiamo che sarà facile quindi trovare una copertura per gli extra costi del caro-materiali edili. Tuttavia la nuova governance societaria (da maggio 2022) prevede che qualsiasi aumento dell'indebitamento o utilizzo di riserve deve trovare prima il consenso anche dei soci di minoranza al 49% (Blackstone e Macquarie) che ad oggi hanno preferito mungere la mucca. Un messaggio per il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit), Matteo Salvini: compri il foraggio fresco.

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