Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ieri ha dato parere favorevole all'accordo di programma per l'attuazione integrata del progetto di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo dell'area ex-Yard Belleli del porto di Taranto. Un investimento pari a 201 milioni di Euro per favorire l'insediamento Ferretti, azienda di yatch controllata dal Gruppo statale cinese Weichai.
Il via libera è arrivato alla presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. L'investimento attinge a 137,5 milioni di Euro di fondi pubblici, a cui si aggiungono ulteriori 63,6 milioni messi sul piatto di privati. Una boccata di ossigeno per il porto di Taranto, che versa in una situazione difficile. Tanto che nel 2022 ha movimentato 14,6 milioni di tonnellate, continuando a perdere traffico ogni anno.
Intanto, i media locali fanno notare come dall'accordo di programma sia sparita la parola "bonifica", sostituita con una semplice dicitura "messa in sicurezza", ossia realizzazione del capping e della pavimentazione. Inoltre, l'intervento non è soggetto a verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale (Via). Senza scordare che dei 200 occupati promessi, Ferretti è vincolata alla riassunzione di circa il 50% degli attuali cassintegrati.
Con la chiusura nel 2000 dell'azienda Yard Belleli, la società mantovana che costruiva piattaforme petrolifere, 2000 lavoratori sono finiti in cassa integrazione. Tra il 2004 ed il 2009 il ministero dell'Ambiente stabilì che il rischio cancerogeno presso il sito era maggiore rispetto ai limiti di legge, pertanto l'area sarà utilizzabile solo dopo adeguati interventi di bonifica ambientale. Speriamo che sia la volta buona per rilanciare il porto di Taranto.