La spesa per l'acquisto di auto nuove in Russia è crollata lo scorso anno a 20,4 miliardi di dollari (-52% sul 2021), con le immatricolazione che hanno subito un taglio del -58,8%. E nonostante un aumento del +14% nella spesa per i veicoli usati, la spesa complessiva destinata alle vetture è scesa di oltre il -15% nel 2022. È quanto emerge dall'analisi dell'agenzia russa Autostat, specializzata nell'automotive. 

"Il denaro è confluito nel mercato delle auto usate poiché i prezzi dei veicoli di seconda mano hanno retto meglio. Allo stesso tempo la struttura del mercato di quelle nuove è cambiata in modo significativo: resta la presenza di vetture economiche Lada e delle cinesi con prezzi sui 27.000 dollari, mentre i marchi premium se ne sono andati", ha spiegato l'amministratore delegato di Autostat, Sergei Udalov, intervistato dall'agenzia di stampa britannica "Reuters". 

A decretare questo calo generalizzato nel settore sono vari fattori. Anzitutto le sanzioni economiche comminate dai Paesi occidentali contro l'industria automobilistica russa dopo l'invasione militare in Ucraina. Ciò ha determinato un calo della produzione ed un incremento dei prezzi. Senza dimenticare che l'inflazione ha ridotto il potere di acquisto dei consumatori, impattando duramente sul loro tenore di vita. 

Il settore mostra l'efficacia delle sanzioni occidentali, considerato che la sua industria automobilistica dipendeva fortemente dai produttori stranieri e dalle importazioni di componenti, in particolare quelli più ad alta tecnologia. Nel complesso, Autostat rileva che la capacità di produzione è scesa ai livelli minimi del 1991, quando crollò l'Unione sovietica.