“Il tema della logistica è fondamentale per l’Europa e per un Paese come il nostro che per la sua conformazione territoriale è naturalmente un hub logistico del Mediterraneo sempre più strategico. Per questo l’Italia gioca un ruolo fondamentale. Dobbiamo creare un’area logistica che presieda l’intera catena del valore facendo sì che ci sia un’offerta integrata”, ha dichiarato l’amministratore delegato del Gruppo Fs Luigi Ferraris intervenuto alla tavola rotonda “Un nuovo patto per i trasporti del futuro: salari, diritti, regole” nell’ambito della tre-giorni del 12esimo congresso Filt-Cgil di Catania. Al panel, moderato dalla giornalista Morena Pivetti, ha partecipato, tra gli altri, anche il viceministro Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi.
Uno degli obiettivi del Piano industriale del Gruppo Fs per i prossimi dieci anni è proprio il raddoppio dell’attuale quota dell’11% di merci trasportate in treno, con lo sviluppo di un sistema di logistica integrata che prevede terminali multimodali nave/treno/gomma. “Fs ha già una presenza importante in centro Europa con Tx logistik, ma bisogna fare di più. Per essere protagonisti dobbiamo fare il primo passo. Siamo già leader a livello europeo con l’Alta Velocità, ora si sta aprendo un mercato europeo anche per la logistica, quindi è importante andare avanti", ha spiegato Ferraris ricordando i Memorandum of Understanding che Fs ha siglato con Hupac e Msc per promuovere sviluppare l’intermodalità.
“Dobbiamo fare investimenti soprattutto in nuovi terminali –ha spiegato l’ad– che consentano di collegare il trasporto su gomma con il trasporto ferroviario. Stiamo facendo anche delle partnership con grandi operatori, anche transfrontalieri per sviluppare un’offerta integrata”. Il Mou con Msc, ad esempio, ha l’obiettivo di favorire le sinergie tra trasporto marittimo e ferroviario, quello con Hupac di incrementare l’intermodalità verso l’Europa.
Durante la tavola rotonda è stato centrale anche il tema delle infrastrutture. “Viviamo uno scenario particolare che arriva dopo il periodo complesso dovuto alla pandemia ed alla guerra che però ha determinato un cambio di passo da parte delle comunità locali e dell’Europa rispetto a prima – ha affermato l’ad di Fs-. C'è voglia di infrastrutture nuove e di assicurare servizi su quelle esistenti. Siamo all’inizio di un percorso che ci vede fare investimenti importanti, di trasformazione, per i prossimi dieci anni ed oltre”. “Complessivamente –ha concluso Ferraris- abbiamo un orizzonte in dieci anni di 160 miliardi di investimenti in infrastrutture ferroviarie e stradali, per questo ci aspettiamo di avere un aumento della capacità di trasporto ferroviario del 20% ed un aumento del 30% dei passeggeri su mezzi di trasporto multimodali, treni e bus”.