Stando ad un rapporto del giapponese Nomura Research Institute il Giappone va verso una grave crisi della distribuzione, provocata dalla carenza di guidatori di camion e Tir. Mancanza causata da nuove disposizioni che regolano il numero di ore lavorative degli autisti. Lo studio prefigura che per tale motivo nel 2030 in tutto il Paese non sarà consegnato il 35% delle merci.
Il nuovo regolamento entrerà in vigore nell'aprile del 2024, e porrà un ulteriore limite alle ore di lavoro consentite ai guidatori, cosa che innescherà una grave crisi nella "manodopera" del settore. A meno che, scrive la stampa nipponica, non vengano apportati miglioramenti all'efficienza dei trasporti nazionali. La crisi avrà ripercussioni soprattutto nella regione nord-orientale di Tohoku, così come a Shikoku e in altre regioni non particolarmente urbanizzate. Inoltre, A Hokkaido e Kyushu, il 39% delle merci probabilmente non raggiungerà le proprie destinazioni, mentre le percentuali per le regioni di Kanto e Kinki, dove si trovano le principali città, raggiungeranno rispettivamente il 34% e il 36%. Ma a pagare il prezzo più alto saranno le prefetture di Akita, Aomori, Kochi e Nagasaki con percentuali che toccheranno rispettivamente il 46%, 44%, 42% e 42%. Una prospettiva commercialmente drammatica se si pensa anche che nelle zone rurali, già alle prese con la diminuzione dei tassi di natalità e con l'invecchiamento della popolazione, sono sempre meno le persone che cercano lavoro come camionisti.
Intanto si cercano soluzioni: già lo scorso 17 gennaio un gruppo di esperti del ministero del territorio, delle infrastrutture, dei trasporti e del turismo giapponese ha tracciato una linea d'azione per affrontare quella che è ormai nota come la "questione del 2024". Si stanno studiando piani per rendere obbligatorio per le tre figure-chiave coinvolte -ovvero mittenti delle merci, destinatari e spedizionieri -, lo sviluppo di strategie volte a ridurre i tempi di attesa degli autisti nella fase arrivo ai magazzini-partenza verso le destinazioni, in modo da ottimizzare i tempi e non gravarli di superlavoro. Inoltre tra le contromisure, allo studio l'obbligo che gli spedizionieri chiariscano in anticipo i dettagli dei contratti, come ad esempio le tariffe di spedizione, onde evitare ripetuti cicli di subappalto.