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Presidente Solinas (Sardegna) incontra a Roma ministro Ambiente

Per una riscrittura del decreto Energia impugnato dalla Regione

Una nuova politica energetica per la Sardegna, che metta l'isola in una condizione paritaria rispetto alle altre Regioni in termini di tariffe e forniture e consenta di essere protagonista nella programmazione. È una riscrittura del Decreto Energia, impugnato dalla Sardegna, ciò che il presidente della Regione Christian Solinas, accompagnato dagli assessori all’Industria Anita Pili ed all’Ambiente Marco Porcu, ha proposto e sollecitato al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) Gilberto Pichetto Fratin in un incontro svoltosi stamane a Roma.

C’è l’esigenza, ha sottolineato il presidente Solinas, di mettere ordine nelle procedure per il rilascio delle autorizzazioni sui nuovi impianti, nelle quali la Regione sarda deve essere protagonista per poter programmare e pianificare gli interventi sul proprio territorio. 

È necessario inoltre, ha ribadito il presidente, creare un sistema di raccolta delle royalty derivanti dalle produzioni di energia presenti sul territorio sardo, e ridistribuire gli utili per abbassare le bollette di famiglie ed imprese.

Per Portovesme ed il polo industriale del Sulcis, in seguito all’intervento della Regione nella fase di mediazione tra i gestori di energia e l’azienda per assicurare la continuità della produzione e la salvaguardia dell’occupazione, il presidente ha sollecitato un intervento immediato del Governo per l’estensione del credito di imposta e degli strumenti quali interconnector e superinterrompibilità, che consentano non solo a Portovesme ma a tutte le imprese sarde di competere alla pari con le realtà industriali del territorio nazionale.

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