Il governo di Atene starebbe pianificando un'espansione delle proprie acque territoriali pari a 12 miglia nautiche in direzione sud-ovest rispetto all'isola di Creta, secondo quanto riferiscono alcuni media greci. Si tratta di una mossa che, se confermata, potrebbe determinare una escalation dei rapporti con la Turchia, tra l'altro già molto tesi nel Mediterraneo orientale, dove i due Paesi si contendono il controllo dell'isola di Cipro e del tratto di mare circostante.
Alla base della scelta di Atene vi sarebbe la decisione unilaterale dell'Egitto, presa lo scorso 11 dicembre, di delimitare il confine marittimo occidentale con la Libia, contraria alle attività di ricerca di idrocarburi della compagnia americana ExxonMobil al largo dell'isola di Creta, in cui dall'inizio di novembre 2022 la società petrolifera lavora su due diversi lotti. Una situazione determinata dall'accordo Libia-Turchia sullo sfruttamento di giacimenti di petrolio e gas a largo della Libia, e per cui Atene aveva annunciato contromosse.
Sono vari i fronti aperti tra Atene ed Ankara: dalle accuse turche per presunte violazioni dello spazio aereo da parte di velivoli da guerra greci nel Mediterraneo orientale, al dito puntato dalla Grecia contro i droni turchi che due mesi fa hanno fotografato i mezzi militari greci ricevuti dagli Stati Uniti sulle isole di Samos e Lesbos, in prossimità della costa turca. Senza scordare la questione migranti e le tensioni con Washington sulla vendita di aerei militari ad Ankara.