La crisi energetica accelera la transizione verso l'energia verde e l'Italia guadagna tre posizioni nell’indice Renewable Energy Country Attractiveness Index (Recai) elaborato di recente da Ernst & Young, la multinazionale che offre servizi ad aziende e società. Roma passa così dal 15esimo al 12esimo posto nella classifica dei Paesi più virtuosi, facendo della penisola un territorio anche più attrattivo per gli investitori.
"L’Italia sta accelerando lo sviluppo delle fonti rinnovabili, come confermano gli ultimi dati della nostra analisi Recai. Tuttavia, per garantire gli stoccaggi del 2023 e ridurre i costi dell’energia sarà necessario implementare in maniera strutturale come Paese, aziende e persone le tre direttrici del piano europeo REPowerEU", sostiene Sergio Nicolini, responsabile Energia per Ernst & Young West Europe.
Queste tre linee sono: "Consolidare la crescita delle rinnovabili; ampliare la diversificazione delle fonti tradizionali; adottare strumenti e tecnologie in grado di migliorare l’efficienza energetica, definendo una soluzione strutturale e sostenibile alla crisi, alla sicurezza e al fabbisogno energetico".
"Di fronte alle conseguenze delle tensioni geopolitiche il tema della transizione energetica ha assunto un ruolo sempre più prioritario e urgente nel panorama energetico mondiale ed europeo. Proprio in virtù delle condizioni volatili del mercato dell’energia, si assiste a una forte accelerazione da parte dei governi di tutto il mondo sul tema per ampliare le strategie e i piani in ambito energetico con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni", evidenzia un report di Ernst & Young.
Tra i più virtuosi ci sono Stati Uniti, Cina, Germania, Regno Unito e Francia. L’Italia ha registrato una delle migliori performance: l’eolico registra 11,3 gigawatt di capacità istallata nel terzo trimestre (+3%), il solare aumenta la capacità installata a 23,9 gw (+6%).