Le sanzioni economiche comminate dai Paesi occidentali contro il commercio di petrolio e gas russi a causa dell'invasione in Ucraina stanno alimentando il mercato delle vecchie petroliere. Infatti, mentre le compagnie di navigazione occidentali si tengono alla larga dal greggio russo, nuovi armatori recuperano vecchie petroliere pronte alla demolizione per poi entrare nel mercato.
Infatti, approfittando dei prezzi di noleggio altissimi, negli ultimi mesi numerose vecchie petroliere e navi-cisterna sono state vendute a prezzi record da armatori greci e norvegesi a compratori mediorientali ed asiatici. Per esempio, la società svizzera Fractal Shipping in meno di un anno ha messo insieme una flotta di 23 petroliere che poi ha di recente venduto ad armatori basati a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.
Dal 5 dicembre è vietato il commercio via mare di petrolio russo da e per l'Unione europea e da febbraio inizierà anche il divieto di importazione di carburante. Bruxelles sta vietando anche la fornitura a Paesi extraeuropei di servizi di finanziamento, intermediazione, spedizione ed assicurazione per le spedizioni di greggio russo a prezzi superiori a 60 dollari al barile.