“L’Italia ha bisogno di ammodernare le proprie infrastrutture vecchie di 60-70 anni, creando anche nuove opere. Se non faremo nulla ci troveremo con 700-800 mila camion in più lungo le nostre strade”. L’amministratore delegato del Gruppo Fs Luigi Ferraris è intervenuto così nel corso della conferenza "Lombardia 2030: progetti per una regione sempre più inclusiva e connessa", organizzata da Regione Lombardia all'Hangar Bicocca di Milano.
Secondo l'ad, “l’obiettivo numero uno del nostro Paese deve essere quello di ottimizzare i flussi di traffico soprattutto per quel riguarda le merci e per farlo dobbiamo dotarci di tecnologie che aiutino il traffico ferroviario come l’Ertms (il sistema digitale che regola la marcia dei treni) e monitorino al meglio le infrastrutture come i sistemi di osservabilità che favoriscono la cosiddetta manutenzione predittiva”.
Elementi centrali nel piano di promozione di una mobilità sempre più sostenibile, che vede il Gruppo guidato da Luigi Ferraris impegnato ad aumentare del 20% la capacità delle sue linee ferroviarie a livello nazionale. Ma per raggiungere i target prefissati, come ha osservato nel suo intervento l’ad, “dobbiamo incominciare a parlare di vita intera dell’opera. Andare per lotti e frazionare le infrastrutture non aiuta ad ottenere l’ormai indispensabile certezza dei prezzi e dei costi”.
Obiettivi sfidanti che per essere conseguiti devono coinvolgere anche i territori, a cominciare da una regione trainante come la Lombardia per la quale, come sottolineato da Luigi Ferraris a margine del convegno, sono pronti dal Gruppo FS 22 miliardi di Euro di investimenti di cui 17,8 per le reti ferroviarie prioritarie e quasi 5 per quelle stradali”. Il tutto puntando sul dialogo e l’ascolto delle istanze e delle necessità delle varie comunità che, ha concluso, “stanno cambiando atteggiamento nei confronti delle infrastrutture dimostrando una grande voglia di cambiamento”.
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