Secondo gli operatori portuali di Piombino (Livorno), negli ultimi anni il rigassificatore ha ridato vita allo scalo e, oggi, in una lettera congiunta, diversi operatori marittimi chiedono che rimanga al suo posto. Il traffico di gas naturale liquefatto (GNL) è stato infatti l'unico settore attivo che ha garantito la sopravvivenza di numerosi posti di lavoro.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha dichiarato che il rigassificatore dovrebbe lasciare la regione nel 2026, come previsto inizialmente. Tuttavia, con l'importanza crescente delle infrastrutture energetiche e la fine dei flussi di gas russo tramite il metanodotto ucraino, Piombino si trova al centro delle politiche energetiche nazionali.
Gli operatori portuali chiedono dunque un ripensamento da parte delle istituzioni, sottolineando che la permanenza del rigassificatore a Piombino potrebbe anche favorire lo sviluppo del sistema economico locale. In futuro, infatti, la presenza dell'impianto potrebbe diventare un fattore competitivo per attrarre nuovi investimenti, in particolare per l’acciaieria e le aziende manifatturiere che potrebbero insediarsi nei nuovi spazi portuali.