Il 2025 inizia con preoccupazioni per le imprese agricole sarde che devono affrontare l’aumento dei costi per il trasporto marittimo delle merci. L’allarme è stato lanciato da Confagricoltura Sardegna durante una conferenza stampa a Cagliari, dove è stato evidenziato come l’incremento delle tariffe navali, superiore al 10%, potrebbe causare perdite per milioni di Euro.
Stefano Taras, presidente di Confagricoltura Sardegna, ha sottolineato che pur condividendo l’obiettivo di decarbonizzazione le politiche europee non possono ignorare le difficoltà specifiche delle imprese sarde. Ha poi ricordato che il settore agricolo è già da tempo impegnato in iniziative di sostenibilità ma non può sostenere da solo il peso delle nuove politiche ambientali.
L’aumento dei costi è legato all’introduzione della tassa Ets (Emission Trading System) imposta dall’Unione europea, che è entrata in vigore nel 2024 e destinata a crescere nel 2026, e ha comportato impatto sui costi di trasporto, con effetti diretti sui produttori sardi già penalizzati dalla condizione di insularità. L’aumento riguarda sia l’ingresso delle materie prime in Sardegna, sia l’uscita dei prodotti finiti.
Confagricoltura ha stimato che il comparto risicolo subirà un aumento dei costi tra l'8% e l'11%, con perdite che potrebbero superare il milione di Euro. Anche il settore vitivinicolo, che ha visto crescere le proprie esportazioni, dovrà fare i conti con un aumento dei costi di trasporto superiore al 6%. Infine anche il comparto lattiero-caseario sta affrontando difficoltà legate agli aumenti dei costi di trasporto.
Confagricoltura Sardegna ha quindi chiesto alle istituzioni, sia regionali che nazionali, di intervenire per limitare gli effetti negativi di questa situazione e di adottare politiche che tengano conto delle difficoltà particolari delle imprese, tutelando la competitività del territorio.