Impasse burocratico del ministero della Salute
Confindustria Nautica ha lanciato un allarme sulla situazione di stallo che rischia di bloccare lo sviluppo di una figura professionale chiave per il settore del diporto, questo a causa di un'impasse burocratico del ministero della Salute che sta compromettendo l'entrata in vigore del nuovo titolo professionale per il comando di unità da diporto medie e piccole a noleggio, mettendo a rischio fino a 3.000 posti di lavoro.
Il problema è legato al mancato rilascio dell’attestato sanitario necessario per accedere al corso per diventare Ufficiale del diporto di II classe, una figura istituita da una legge entrata in vigore lo scorso 5 febbraio. Secondo Saverio Cecchi, presidente di Confindustria Nautica, il ministero della Salute interpreta la normativa basandosi su decreti precedenti, che prevedevano l’iscrizione alla "gente di mare" per il rilascio dell’attestato. Tuttavia la nuova legge esclude espressamente questo requisito per il titolo semplificato, ideato per agevolare chi opera nel mercato del noleggio.
La situazione ha portato a una discrepanza: mentre il governo promuove la nautica con riforme innovative, il blocco burocratico impedisce ai professionisti del settore di regolarizzare la loro posizione. Confindustria Nautica chiede quindi un intervento urgente per sbloccare la situazione e garantire un futuro lavorativo stabile, evidenziando inoltre l'urgenza di allineare l'approccio burocratico alla visione strategica del Governo.