La Provincia autonoma di Trento ha dato l'autorizzazione nei giorni passati alla realizzazione delle prime stazioni di rifornimento a idrogeno della regione presso le aree di servizio autostradali Paganella Est e Paganella Ovest a Lavis. Gli impianti saranno operativi entro il 2026e rappresentano un passo decisivo verso una mobilità più sostenibile e verso la creazione di una rete nazionale di infrastrutture per combustibili alternativi.
L'iniziativa è promossa da Autostrade del Brennero che mira a trasformare l'intera A22 in un corridoio vere a zero emissioni, secondo Diego Cattoni, amministratore delegato, queste stazioni fanno parte di una strategia a lungo termine che prevede l'istallazione di altri sei impianti lungo la tratta autostradale nei prossimi anni. Inoltre rafforzano il ruolo del corridoio del Brennero come asse strategico per la distribuzione di idrogeno verde prodotto da fonti rinnovabili ha dichiarato Roberto Failoni, assessore all’artigianato, commercio, turismo e foreste della Provincia autonoma di Trento.
Ad oggi, in Italia, esistono solo due stazioni di rifornimento per auto a idrogeno (Bolzano e Mestre) ma il Pnrr prevede la realizzazione di 36 nuovi impianti entro il 2026, compresi quelli trentini. Gli impianti Paganella Est e Ovest rispondono ai requisiti del Regolamento europeo 1804/2023 e saranno attrezzati per servire sia veicoli leggeri, con una pressione di 700 bar, sia veicoli pesanti, con una pressione di 350 bar.
Il progetto prevede l’installazione di sei pile di idrogeno per ogni impianto, con una capacità complessiva di 2.130 chilogrammi a Paganella Est e 2.400 chilogrammi a Paganella Ovest. Entrambi saranno dotati di compressori e distributori per garantire un’efficienza ottimale e un servizio rapido.
Carlo Costa, direttore tecnico generale di autostrada del Brennero, ha evidenziato l’importanza di creare una rete capillare per rendere l’idrogeno competitivo: «L’unico modo per rendere l’idrogeno una valida alternativa è garantire una distribuzione diffusa e affidabile».