La Commissione europea ha deciso di affiancare l'Italia nel ricorso contro l'Austria presso la Corte di giustizia dell'Unione europea, confermando la centralità del principio di libera circolazione. La controversia sollevata dall'Italia su iniziativa di Matteo Salvini, ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, riguarda le restrizioni unilaterali imposte dall'Austria lungo il corridoio del Brennero, snodo cruciale per i collegamenti nord e sud Europa.
Già a maggio Bruxelles aveva riconosciuto le ragioni dell'Italia, ritenendo che le limitazioni austriache violassero l'articolo 259 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. In particolare le misure contestate includono: il divieto notturno per i mezzi pesanti; il divieto settoriale per il trasporto di specifiche categorie di merci; il divieto invernale nelle giornate di sabato; la limitazione della circolazione dei veicoli pesanti a Kufstein.
Secondo l'associazione di Confindustria (Anita), che rappresenta le imprese di autotrasporto e logistica, questi provvedimenti creano un ostacolo diretto alla competitività delle aziende italiane, violando i principi di concorrenza e libera circolazione, alla base dell'Unione Europea.
Riccardo Morelli, presidente di Anita, ha commentato con soddisfazione la notizia dell'appoggio da parte della Commissione europea, inoltre deve rimanere centrale nell'agenda europea il tema della permeabilità dell'arco alpino per garantire una mobilità sostenibile e competitiva delle merci. Infine ha dichiarato che il Brennero è uno snodo cruciale per il commercio tra nord e sud europa e per le filiere del made in Italy, ma l'attenzione deve essere posta a tutto il sistema dei valichi alpini.
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