Il 7 novembre 2024, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha risposto in Senato al question time sull'urgente situazione del settore automobilistico italiano ed europeo. Durante l'intervento il ministro ha confermato che la crisi del settore non è un problema esclusivo dell'Italia, ma coinvolge anche l'intero mercato europeo, con una preoccupante contrazione della produzione e annunci di chiusura di stabilimenti da parte dei principali gruppi automobilistici come Volkswagen e Stellantis.
Urso ha ribadito la necessità di un intervento urgente a livello europeo per rivedere le politiche del green deal e ha illustrato le iniziative che il Governo sta intraprendendo per contrastare la crisi. In particolare, ha menzionato il "non paper" concordato con la Repubblica Ceca, che chiede di posticipare la revisione delle norme sulle emissioni di CO2, al fine di evitare multe che penalizzerebbero ulteriormente le case automobilistiche europee. Il ministro ha anche sottolineato l'importanza di sostenere la componentistica del settore automotive italiano e ha annunciato l'imminente riunione con Stellantis per discutere delle prospettive future degli stabilimenti italiani.
Le risposte del Ministro non sono bastate a placare le critiche dell'opposizione, i senatori del Partito Democratico, Francesco Boccia e Marco Martella, hanno lamentato il taglio del 80% delle risorse destinate al settore automotive nella legge di bilancio, accusando il Governo di non avere una strategia industriale chiara e di aver danneggiato la transizione verde, la ricerca e l'innovazione. La proposta di creare un fondo europeo comune per il settore automotive e di rilanciare gli incentivi per la domanda, soprattutto per i veicoli elettrici, continua ad essere una delle richieste principali dell'opposizione.