L’Unione nazionale energie per la mobilità (Unem) ha presentato oggi in audizione presso la commissione bilancio del Parlamento la necessità di rivedere il sistema di accise sui prodotti energetici, enfatizzando l'importanza di riconoscere il valore della componente biologica già presente nei carburanti. Secondo il presidente dell'Unem, Gianni Murano, la revisione delle accise è cruciale per sostenere politiche energetiche più sostenibili e incentivare investimenti in forme di consumo e produzione a basse emissioni di carbonio.
Murano ha affermato che attualmente un litro di biocarburante è soggetto a un livello di accise che, in termini di euro per chilogrammo di CO2 emessa, supera di oltre cinque volte quello dei carburanti fossili e tra le 12 e le 15 volte rispetto al gas e all'elettrico. Questo squilibrio penalizza l'adozione di biocarburanti e ostacola lo sviluppo di una produzione nazionale che potrebbe beneficiare della progressiva riconversione degli impianti di raffinazione, passando da carburanti fossili a soluzioni a basse emissioni.
Un simile sviluppo non solo valorizzerebbe le competenze tecniche già presenti nel settore della raffinazione, ma contribuirebbe anche a promuovere le filiere nazionali, mitigando l’impatto occupazionale in specifiche aree geografiche. Inoltre, Murano ha fatto notare che le accise sui combustibili in Italia sono già tra le più elevate in Europa, sia per il gasolio che per la benzina, con il differenziale tra i due che si mantiene in linea con la media europea. Queste osservazioni evidenziano l'urgenza di una revisione della fiscalità energetica, affinché venga garantito un equo riconoscimento della sostenibilità e delle innovazioni nel settore energetico.