L’8 novembre 2024, il settore del Trasporto pubblico locale (Tpl) in Italia sarà interessato da uno sciopero nazionale di 24 ore, indetto dai sindacati di settore come Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna. La protesta, che coinvolgerà autobus, tram e metropolitane nelle principali città italiane, è stata organizzata per sollecitare il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto il 31 dicembre 2023, e per richiamare l’attenzione sulle condizioni critiche del servizio pubblico in Italia. È prevista anche una manifestazione nazionale a Roma, davanti al ministero dei Trasporti e delle infrastrutture.
A differenza dei precedenti scioperi, questa mobilitazione non prevede le consuete fasce orarie di garanzia per la continuità del servizio.
Tra le problematiche sollevate dai sindacati, si evidenziano le difficoltà strutturali che il Tpl italiano si trova ad affrontare, specialmente in vista di eventi come il Giubileo del 2025, che richiederà un maggiore impegno per far fronte al previsto afflusso di pellegrini e turisti. I sindacati denunciano un sistema di trasporto pubblico frammentato, con circa 900 aziende che operano nel settore, molte delle quali faticano a garantire un servizio efficiente e ben coordinato. Di queste, solo una ventina rappresentano il 50% del fatturato del comparto, contribuendo alla dispersione delle risorse economiche e all’inefficacia del sistema. Il parco veicoli, composto da circa 50.000 mezzi, risulta inoltre inadeguato a coprire le esigenze della popolazione. Circa il 20% dei veicoli è ormai obsoleto o inutilizzabile, aggravando le difficoltà per i lavoratori e i cittadini che si affidano quotidianamente al servizio pubblico.