Il settore automobilistico italiano si trova ad affrontare un momento particolarmente difficile, con Stellantis al centro di una crisi che sembra segnare il tracollo. La casa automobilistica nata dalla fusione tra Fiat Chrysler e PSA Groupe ha registrato un calo significativo delle vendite in Italia a settembre 2024, perdendo il 33,9% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2023; l'azienda ha visto la sua quota di mercato ridursi drasticamente, passando dal 32,6% al 24,1%. Questo calo ha avuto un impatto anche sulle Borse, con i titoli Stellantis che hanno perso circa il 14% del loro valore, e un ribasso del 12,62% a Parigi segnando il peggior risultato dal 2022.
Questo crollo non è un caso isolato: il mercato automobilistico complessivo ha subito una contrazione del 10,7% a settembre, ma la performance di Stellantis appare ben peggiore rispetto alla media del settore, segno di problemi strutturali più profondi che coinvolgono la casa italo-francese. Una delle ragioni di questa crisi è l'incertezza legata alle normative europee sulla transizione ecologica, che spinge molti consumatori a rimandare l'acquisto di veicoli elettrici. In questo contesto lo stabilimento di Mirafiori ha subito un nuovo colpo con la decisione di prolungare la sospensione della produzione della Fiat 500 elettrica fino al 1° novembre. Nonostante rappresenti il 40% delle vendite del segmento city car elettriche in Europa nei primi otto mesi del 2024, la 500e non riceve abbastanza ordini segno di una freddezza del mercato verso i veicoli elettrici.
Le preoccupazioni dei sindacati crescono. Fra questi Rocco Cutrì, segretario generale della Fim-Cisl, denuncia un costante aumento della cassa integrazione e una riduzione delle giornate lavorative. Anche Luigi Paone, segretario generale della Uilm, esprime crescente preoccupazione per la continua erosione dei salari.
Carlos Tavares, Ceo di Stellantis, sarà ascoltato in Parlamento l'11 ottobre dalla commissione attività produttive commercio e turismo della Camera dei deputati, un incontro atteso per fare il punto sulla crisi del Gruppo in Italia. Tavares dovrà chiarire le strategie future per affrontare la situazione e fornire risposte ai lavoratori e al Governo. I sindacati però sono indignati per la convocazione del Ceo così vicino allo sciopero generale del settore automobilistico previsto per il 18 ottobre, come sottolineato dal leader della Fiom, Michele De Palma.
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