Un piano da 60 milioni di Euro per avviare le operazioni al porto di Brindisi. A mettere i soldi sul piatto è il Gruppo marittimo italiano Grimaldi, operante nel settore dei trasporti marittimi cargo e passeggeri e nella logistica, cui fanno capo diverse compagnie di navigazione e società terminaliste. Nel mirino dell'azienda guidata dal presidente Gian Luca Grimaldi e dall'amministratore delegato Emanuele Grimaldi è finita l'area dell'ex-centrale a carbone di Enel.
Lo rivela il quotidiano "Gazzetta del Mezzogiorno", che cita come fonte alcune discussioni che si sarebbero svolte a margine di un tavolo ministeriale sulla decarbonizzazione. Il progetto prevede la creazione di una grande piastra logistica, con zona franca doganale, su una superficie di 20.000 metri quadri, dove movimentare soprattutto navi car carrier. Interessati a queste aree anche la cinese Great Wall Motors, la veneta Scandiuzzi ed Act Blade.
Stando alle indiscrezioni filtrate sulla stampa, il Gruppi Grimaldi ed Enel starebbero definendo i dettagli dell’accordo. L'intesa non sarebbe stata ancora raggiunta a causa di qualche residuale resistenza. Tuttavia, l'offerta di Grimaldi prevede investimenti in due fasi: 30 milioni di Euro e 120 addetti per le opere di infrastrutturazione portuale; successivamente ulteriori 30 milioni ed impiego per altri 120 lavoratori, per un totale di 240 dipendenti a Brindisi.