Multe salate e confisca del veicolo sono i rischi in cui possono incorrere i cittadini che risiedono in Italia ma che utilizzano da tempo vetture con targhe di immatricolazione ceche o comunque straniere. Per evitare problemi del genere occorre che i proprietari dei veicoli immatricolino la vettura in Italia o richiedano alla motorizzazione la possibilità di esportare il mezzo.
Ma perché queste vetture recano targhe estere e circolano da anni sulle strade italiane? Si tratta di una pratica che consente agli automobilisti di assicurare il proprio veicolo pagando cifre anche di molto inferiori rispetto a quanto sarebbe loro possibile se la vettura fosse immatricolata in Italia. Solo che tale pratica implica il rischio di prendere multe comprese tra 712 e 2848 Euro per chi infrange la legge.
Inoltre, la motorizzazione può emettere un divieto di proseguire la guida: a quel punto i conducenti devono immatricolare il proprio veicolo in Italia od ottenere l’autorizzazione ad esportare il proprio veicolo fuori dal territorio italiano entro 180 giorni dalla violazione. E nel caso in cui l’auto proviene da una società di noleggio o leasing, il conducente deve esibire i documenti, altrimenti rischia una multa.
Dal 21 marzo 2022, infatti, è consentito circolare in Italia con targhe straniere soltanto se l’utente ha a bordo del veicolo i documenti previsti. Insomma, chiunque vive in Italia e possiede un’auto con targa estera può guidare nel territorio italiano per tre mesi, dopo tale scadenza il veicolo dovrà essere immatricolato in Italia o trasportato all’estero.