In Italia ci sono circa 11.300 sistemi per il rilevamento della velocità. Il decreto legge, contenente le nuove regole che disciplinano l'utilizzo degli autovelox, pubblicato in Gazzetta ufficiale, stabilisce che i Comuni ottengano dal prefetto il via libera sul loro posizionamento nelle strade, dimostrando quindi che sono utilizzati per diminuire gli incidenti e non per fare cassa.
"L'obiettivo è garantirne un utilizzo conforme ad esigenze di sicurezza della circolazione, prevenzione degli incidenti. Sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 chilometri all'ora", spiega in una nota il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, guidato dal vicepresidente del Consiglio dei ministri Mattero Salvini.
Il prefetto, prima di dare il proprio assenso, dovrà accertare che i Comuni abbiano svolto "un'accurata analisi del numero, della tipologia e, soprattutto, delle cause" che spingono a collocare l'autovelox in quello specifico tratto di strada. I dispositivi potranno essere posizionati in aree ad elevato livello di incidentalità documentata, laddove il limite di velocità individuato non sia inferiore di oltre 20 chilometri all'ora rispetto a quello massimo generalizzato.