La società San Cataldo Container Terminal, che opera presso il porto pugliese di Taranto, nelle scorse ore ha sottoposto il nuovo piano aziendale, che contiene gli obiettivi di sviluppo decennale, all'Autorità di sistema portuale del Mar Ionio, presieduta da Sergio Prete. L'obiettivo è quello di passare da 50.000 teu per 500.000 tonnellate nel 2026 a 1,1 milioni di teu e 13 milioni di tonnellate nel 2034.
"Le prospettive per superare il momento di stallo del porto di Taranto ci sono, sia per quel che riguarda il rilancio del transhipment che per quel che concerne, anche qui al Polisettoriale, altre tipologie merceologiche a partire dall’eolico off-shore", spiega Alessandro Becce, amministratore scelto dal Gruppo Yildirim, azionista di San Cataldo Container Terminal.
Il manager non conferma né smentisce i dati numerici anticipati dal giornale "Quotidiano di Puglia", ma si limita a dichiarare che "il piano è al vaglio dell’Autorità portuale ed i dettagli numerici sono in fase di limatura". "L’authority ha garantito che entro gennaio 2025 avremo almeno un accosto da 500 metri ad una profondità di -16 metri". Il piano punta a sviluppare le attività in ottica transhipment e traffico container locale grazie al "rilancio ferroviario".