Uno studio della Società italiana di medicina ambientale (Sima), fa sapere che le carenze registrate in Italia sul fronte della mobilità sostenibile su ferro (metropolitane, tranvie e ferrovie) stanno impattando in modo diretto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini. Ciò infatti sta peggiorando la qualità dell'aria e incentivando le emissioni inquinanti prodotte dal traffico veicolare privato, che provoca il 23% dei gas serra.
"I veicoli a motore endotermico, alimentati da combustibili fossili, sono responsabili della produzione di 190 tonnellate di Pm2.5 e 232 tonnellate di Pm 10 all'anno, a cui si aggiungono le emissioni di anidride carbonica, di ossidi di azoto e di tante altre sostanze tossico nocive prodotte soprattutto dai motori a gasolio", spiega il presidente di Sima, Alessandro Miani.
"Sul fronte sanitario, con un decremento di Pm 2.5 di 10 microgrammi al metro cubo (media annuale) ci si aspetterebbe una diminuzione della mortalità generale del 7%, del 26% quella per eventi coronarici, del 10% per malattie cardiovascolari e respiratorie e del 9% per tumori polmonari. Proprio per questo l'Italia deve impegnarsi a favorire i trasporti sostenibili migliorando le infrastrutture, incrementando la rete ferroviaria e metropolitana e offrendo ai cittadini valide alternative all'uso delle autovetture private".