Arrivato alle fasi finali il negoziato fra l'amministrazione Biden e le case automobilistiche, che stanno cercando un punto di incontro sulle nuove regole per accelerare la transizione dai veicoli a motori endotermico a quelli con propulsore a batteria. Si tratta di un passaggio delicato che la Casa Bianca sostiene economicamente ma che potrebbe costare miliardi di dollari all'industria, alimentando lo scontro elettorale sulla politica climatica.
Lo confermano le parole di Shawn Fain, presidente del sindacato United Auto Workers (Uaw), che rappresenta circa 146.000 lavoratori, un bacino di voti che è stato fondamentale per l'elezione del presidente Joe Biden, ma che adesso potrebbe cambiare idea, ostacolandone la rielezione, a causa del pressing del governo americano sul potenziamento della produzione di veicoli elettrici, che metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro.
Per questo motivo l'amministrazione Biden troverà nelle prossime settimane un accordo con le case automobilistiche. Dopo, forse già a marzo 2024, verranno modificate le regole dell’Environmental Protection Agency, che oggi impongono drastiche riduzioni delle emissioni dei gas di scarico ed un aumento della quota di mercato dei veicoli negli Stati Uniti: l'obiettivo è arrivare ad una quota del 67% di veicoli a batteria entro il 2032. Ford, General Motors, Stellantis hanno già dichiarato che non potranno effettuare una transizione così rapida.