Il Gruppo marittimo italiano Mediterranean Shipping Company (Msc) potrebbe salvare lo stabilimento triestino di Wartsila, produttore di motori diesel per navi per conto della società madre finlandese Wärtsilä. Lo annuncia l'armatore Gianluigi Aponte, che promette il reimpiego di 300 lavoratori in esubero per costruire carri ferroviari merci. Nel merito il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) convocherà politici locali, sindacati ed azienda.
Tra Msc e Wartsila "so che è in atto un'interlocuzione importante che noi seguiamo con grande attenzione, perché riteniamo che il sito industriale di Wartsila sia strategico" per l'Italia. "Siamo ovviamente impegnati affinché queste interlocuzioni giungano in porto nel modo migliore possibile", ha confermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
"Non comprendiamo i motivi di un accordo tra Wartsila e Msc al di fuori del tavolo aperto al ministero", ha spiegato Guglielmo Gambardella, segretario nazionale del sindacato Unione italiana lavoratori metalmeccanici (Uilm). Caute anche le sigle Fim e Fiom, che chiedono di passare ai fatti e di visionare il piano industriale.