Dalle ore 9 alle 17 di oggi 12 febbraio i ferrovieri di tutte le imprese ferroviarie scioperano nell’ambito della vertenza sul rinnovo del contratto delle attività ferroviarie. Una vertenza dalle motivazioni profonde, radicate in un sistema concertativo fra aziende e sindacati firmatari teso a relegare il lavoro ai margini di trattative che hanno, come unici riferimenti, la produzione ed il profitto. Una vertenza che si sta alimentando dal respiro delle assemblee autoconvocate in settori particolarmente in sofferenza che meritano ampio sostegno per la partecipazione diretta dei lavoratori al disegno del loro futuro. Da qui uno sciopero che mira a contrastare questa deriva, a porre in primo piano tutte le urgenze dei ferrovieri e ad abbattere le divisioni fra mansioni create artificialmente per indebolire tutta la categoria, a beneficio esclusivo degli interessi d’impresa e dell’autoreferenzialità sindacale, blindata dal Testo unico sulla rappresentanza del 2014 che viola il diritto dei lavoratori di scegliere liberamente i propri rappresentanti sindacali e che va disapplicato. La piattaforma rivendicativa di questa vertenza poggia sulla riduzione e la riarticolazione dell’orario di lavoro per renderlo davvero sostenibile per tutti i lavoratori con specifiche mitigazioni normative e pensionistiche per le mansioni più gravose (lavoro usurante), sulla necessità di contratti di lavoro a tempo indeterminato per disinnescare il ricatto diritti/lavoro, sulla rivisitazione dell’apparato disciplinare che impedisca sanzioni discriminatorie o strumentalmente eccessive, sulla reinternalizzazione delle lavorazioni e su un contratto unico per tutte le aziende del settore, su un salario che recuperi un gap inflazionistico più che decennale e sia uguale a parità di mansione.
I ferrovieri scioperano per la piena sicurezza come elemento principale delle organizzazioni del lavoro: per due agenti abilitati alla condotta e due capitreno su tutti i treni, per il primato della manutenzione dei treni e dell’infrastruttura. Scioperano contro ogni ipotesi di privatizzazione e, di converso, per una ferrovia davvero sociale dove investimenti, servizi offerti e posti di lavoro creino diretti benefici alla collettività e non profitti per pochi rifiutando, ad esempio, lo svuotamento del servizio sanitario nazionale tramite il welfare aziendale. Per tutto questo, pur con tutte le limitazioni di legge al diritto di sciopero, quello del 12 febbraio 2024 è uno sciopero necessario, per i ferrovieri e non solo.