Il valore del titolo azionario della casa automobilistica giapponese Nissan ha registrato oggi una perdita del -11,6%, si tratta del calo più grande mai segnato in più di due decenni. A poco è servito che nell'ultimo trimestre 2023 gli utili (948 milioni di dollari) abbiano superato le aspettative aziendali, ma non quelle degli analisti finanziari. A causare il tonfo la stima sul calo delle vendite di automobili a causa della forte concorrenza dei produttori cinesi.
Ma perché è accaduto ciò? Anzitutto, il calo in Borsa di oggi ha incenerito 1,8 miliardi di dollari sul valore di mercato di Nissan. Fino al 2022 il marchio giapponese considerava la Cina il suo mercato più grande. Ma oggi il marchio cinese Byd, in rapida crescita a livello globale, è arrivato ad insidiare l'americana Tesla nella compravendita delle vetture elettriche. E così Nissan stima che nel 2024 venderà 3,55 milioni di veicoli (150.000 auto in meno).
L'aggressività del Dragone ha generato una costante perdita di quote di mercato per tutti i costruttori rivali stranieri nel più grande mercato automobilistico del mondo. Rispetto ai giapponesi Toyota e Honda, però, Nissan è più vulnerabile in Cina, perché il marchio ha meno valore di mercato. Quindi sente una pressione maggiore. Di questo sono consci gli investitoti internazionali, come testimonia il crollo in Borsa.