I sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm chiedono "subito la riconvocazione del tavolo" presso il ministero delle Imprese e del Made in Itay (Mimit), guidato da Adolfo Urso, con l'obiettivo di rilanciare l'azienda Industria italiana autobus (Iia), che "produce beni per la collettività, operando nel settore del trasporto pubblico, con clienti e le amministrazioni locali". La richiesta è che lo Stato mantenga la presenza nella società.
"Opera in un settore in forte allargamento, a fronte della transizione energetica ed ambientale ed anche a fronte degli ingenti investimenti che dovranno essere messi in campo per riqualificare il trasporto pubblico. La crisi di Iiquidità è quindi un paradosso di difficile comprensione, essa scaturisce dall'assenza di una chiara volontà politica di rilanciare l'azienda", scrivono in una nota i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic ed Uglm.
La società, che produce mezzi col marchio Menarinibus, è controllata dalle aziende pubbliche statali Invitalia e Leonardo. La sede legale è a Roma, quella amministrativa ed operativa a Bologna, mentre un ulteriore ufficio operativo si trova a Flumeri, in Irpinia, Campania.
"Se l'assetto societario deve modificarsi prevedendo l'ingresso di nuovi investitori, le condizioni da preservare con grande attenzione sono due: lo Stato deve rimanere dentro la compagine societaria come elemento di garanzia e responsabilità ed il nuovo (o i nuovi investitoti privati) deve dimostrare solidità patrimoniale e definire un piano industriale serio, concreto, solido e realistico. Le decisioni non possono essere prese sopra la testa dei lavoratori", concludono i sindacati.