Una recente sentenza della Cassazione ha condannato la compagnia ferroviaria lombarda Trenord a pagare gli stipendi arretrati, come indennità durante le ferie, a circa 200 macchinisti. Si tratta del 25esimo pronunciamento a favore dei lavoratori negli ultimi sette mesi, con altri 40 ricorsi ancora aperti e dall'esito ormai scontato. Un successo per la vertenza avviata al sindacato autonomo Orsa.
"Una diminuzione della retribuzione potrebbe dissuadere il lavoratore dall'esercitare il diritto alle ferie. Qualsiasi incentivo o sollecitazione che potrebbe indurre i dipendenti a rinunciare alle ferie è incompatibile con gli obiettivi del legislatore europeo, che si propone di assicurare ai lavoratori il beneficio di un riposo effettivo, anche per un'efficace tutela della loro salute e sicurezza", spiega la Corte di cassazione.
La sentenza spiega che durante le ferie i macchinisti ed i capitreno di Trenord avevano diritto a ricevere le indennità comprese normalmente nel loro stipendio, anche se collegate alla presenza. Invece l'azienda aveva tagliato del 25-30% le indennità sullo stipendio durante le ferie. Così nel 2019 i macchinisti presentarono ricorso. La Cassazione ha ribadito un principio indicato dalla Corte di giustizia europea: i dipendenti in vacanza devono avere uno stipendio in linea con i giorni di lavoro.