Tra meno di 20 giorni scatterà anche nel settore del trasporto marittimo l'obbligo di rispettare il sistema europeo Ets (Emission Trading System), ossia lo strumento di tassazione sulle emissione di gas ad effetto serra, introdotto da Bruxelles per contrastare i cambiamenti climatici. A confermare la linea è la stessa Commissione europea, in risposta ad un’interrogazione dell’eurodeputato italiano Denis Nesci (FdI).
"La direttiva prevede diverse misure volte a far fronte al rischio di elusione nell'ambito delle attività di trasporto marittimo. In particolare, il rischio di delocalizzazione delle attività di trasbordo di container al di fuori dell’Ue è affrontato con una misura che prevede di non tenere conto delle soste delle navi portacontainer nei porti di trasbordo di container limitrofi", ha fatto sapere il commissario europeo all'azione per il clima, Wopke Hoekstra.
L’interrogazione dell’eurodeputato Nesci aveva come obiettivo quello di ottenere chiarimenti in merito al trattamento riservato ai porti italiani che affacciano sul mar Mediterraneo, come lo scalo merci calabrese di Gioia Tauro, che patiscono la concorrenza dei porti nel Nord Africa. Per rimediare in parte agli squilibri, Bruxelles ha apportano un solo correttivo: la regola si estenderà fino a 300 miglia verso i terminal Tanger Med (Marocco) e Port Said (Egitto).