Garantire la sicurezza stradale è un obiettivo fondamentale per una concessionaria autostradale. Lo si persegue attraverso vari strumenti, tra cui anche i controlli, che hanno assunto lungo l’Autobrennero una marcia in più: da un anno a questa parte infatti in A22 sono in corso non solo accertamenti ordinari su mezzi, velocità o sul consumo di alcol, ma anche controlli medici di secondo livello capaci di dimostrare, direttamente sul posto, l’eventuale assunzione da parte dei conducenti di sostanze stupefacenti. L’ultima campagna, che si è svolta tra Vipiteno e Campogalliano nel corso del mese di ottobre, ha portato al riscontro di ben quattro violazioni su un totale di 116 test eseguiti.
Il Codice della strada, a proposito, parla chiaro. All’articolo 187 recita infatti che “chiunque guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l'ammenda da Euro 1500 ad Euro 6000 e l'arresto da sei mesi ad un anno”. All'accertamento del reato consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a due anni. Se il veicolo appartiene a persona estranea al reato, la durata della sospensione della patente è raddoppiata.
L’ultimo servizio di controllo è stato pianificato e condotto in ottobre dalla Polizia stradale, nello specifico dal Compartimento Trentino Alto Adige e Belluno e dal Compartimento per l’Emilia Romagna e supportato da Autostrada del Brennero, che ha messo a disposizione il laboratorio medico necessario e ha coadiuvato l’attività con il proprio personale. Gli accertamenti si sono articolati su quattro giornate, di cui una alla barriera di Vipiteno, una alla stazione autostradale di Trento nord e due a quella di Campogalliano e si sono concentrati in particolar modo sui professionisti, conducenti di mezzi pesanti, camion e furgoni. Con uno scopo ben preciso.
Su 116 controlli eseguiti sono state accertate quattro positività, di cui una alla cocaina e tre alla cannabis. La presenza di un laboratorio mobile opportunamente attrezzato di strumentazioni e personale sanitario direttamente sul luogo evita di dover trasportare i campioni biologici altrove al fine di acquisire la definitiva prova della positività a sostanze stupefacenti e consente, così come previsto dalla norma, la certificazione medica della sussistenza dell’alterazione dello stato psicofisico del conducente controllato. Contestualmente gli agenti della Polizia stradale hanno effettuato anche degli alcoltest, contestando un’infrazione per guida in stato di ebbrezza.