Dopo l'annuncio di Amplia, società del Gruppo Autostrade per l'Italia (Aspi) che si occupa di infrastrutture, di sfilarsi dai lavori del Terzo Valico ferroviario, dove si occupava del tratto Voltri-Valpolcevera, il viceministro alle Infrastrutture ed ai trasporti (Mit), Edoardo Rixi, ha sottolineato che il cronoprogramma dell'opera non deve essere ostacolato. Lo ha detto oggi a margine del convegno "Genoa Shipping week" (9-15 ottobre).
"Il Terzo Valico è un'opera rimasta aperta per troppo tempo, adesso va conclusa. Nel 2026 deve essere aperto. Tutti si mettano in testa che va finito, anche perché poi dobbiamo spostare capacità produttiva su altre opere, sennò in Italia vorrà dire che ci toccherà dare appalti ad aziende straniere perché il settore industriale italiano non è in grado di fare tutte le opere di cui il Paese ha bisogno. E noi abbiamo bisogno di ricostruire il 56% della rete autostradale nei prossimi vent'anni e buona parte della rete ferroviaria", ha dichiarato il viceministro.
"Il Terzo Valico è l'opera simbolo di tutto il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, NdR), quindi abbiamo chiesto ed avrò un confronto, ma Webuild -ha concluso Rixi- mi ha dato assicurazione che i lavori procederanno senza interrompere il cantiere, ha già provveduto a sostituire le maestranze: è evidente che non ci possiamo permettere di non inaugurare il valico nel 2026, sennò sarebbe una brutta pagina per le imprese italiane".