Dopo il cordoglio per le vittime come sempre arriva inesorabile la ricerca dei colpevoli. Così anche per il drammatico incidente stradale, avvenuto la sera del 3 ottobre sul cavalcavia che collega Mestre a Marghera, che ha visto precipitare nel vuoto un autobus con decine di turisti a bordo, uccidendo 21 persone. Si cerca di capire se l'autista abbia avuto un malore. Molti però puntano il dito contro il guardrail degli anni '60 e la sua manutenzione.
"Noi abbiamo fatto le manutenzioni che la legge ci consentiva di fare. Se mi chiede perché non abbiamo pensato di cambiare il guardrail le rispondo che non potevamo farlo. Serviva un progetto unitario, che è stato approvato l'anno scorso e per cui abbiamo stanziato oltre 6 milioni di Euro anche di fondi Pnrr e i cui cantieri sono già in corso. L'iter è stato avviato nel 2016 con i primi rilievi. Per sostituire la barriera di protezione bisogna intervenire anche sulla piattaforma stradale e sui pilastri, insomma su tutta la struttura", ha detto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, intervistato dal quotidiano al "Corriere della Sera".
Ci sono poi gli "sciacalli, in Italia siamo tutti tecnici. Mai in passato il comune di Venezia ha investito così tanto sulla sicurezza: 7-8 milioni di Euro all'anno. Fin dal 2016 abbiamo verificato tutti i ponti e i viadotti anche della città metropolitana, programmando gli interventi a seconda delle situazioni". Adesso "abbiamo ristretto la carreggiata, cambiato la viabilità: ci saranno dei rallentamenti ma in questi giorni abbiamo lavorato per non bloccare la città perché c'è la necessità di far vivere le persone", ha concluso.