Il ministro Urso critica la politica dell'Ue, dicendo che sempre più Paesi, tra cui l'Italia, ritengono che essa vada contro gli interessi industriali ed occupazionali. Ha anche sottolineato l'importanza di produrre carburanti alternativi fino a quando le auto elettriche non saranno più efficienti. La sua visione è condivisa anche dal ministro francese Le Maire. Le dimissioni del vicepresidente Timmermans potrebbero influire sulla direzione futura delle politiche europee sui trasporti e sull'automotive.
Durante un'intervista al quotidiano "Il Giornale", il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha commentato il recente avvicendamento del vicepresidente dell'Unione europea, Frans Timmermans, sostenendo che sempre più Paesi, inclusa l'Italia, considerano la politica adottata dall'Ue come contraria agli interessi industriali ed occupazionali dell'Unione. Secondo Urso, "gli ultimi dossier oggetto di discussione nelle istituzioni europee sono stati superati con un'opposizione che, pian piano, sta diventando maggioranza. Inoltre, ha sottolineato che questa maggioranza potrebbe aumentare considerevolmente dopo le elezioni del 2024, quando è probabile che le forze contrarie a questa visione ideologica saranno più rappresentative nell'Europarlamento. L'Italia ha preso una posizione forte su questo tema e molti altri Paesi stanno ora condividendo ciò che l'Italia ha sostenuto sin dall'inizio".
Secondo il ministro Urso, "è importante mantenere la possibilità di produrre e vendere carburanti alternativi come gli e-fuel ed i bio-fuel, fino a quando le auto elettriche non diventino più efficienti ed accessibili. Inoltre, ha sottolineato la sintonia con il ministro francese Bruno Le Maire nel cercare di convincere l'Ue sull'importanza di tutelare l'industria europea. In linea con questo obiettivo, l'Italia ha firmato una lettera sull'Euro 7 insieme ad altri sette Stati, tra cui la Francia, esprimendo preoccupazione sul fatto che l'attuale progetto proposto dalla Commissione europea sia irrealizzabile e non sarà mai realizzato. Le dimissioni di Timmermans ed il suo ruolo affidato ad altri commissari, con una visione meno ideologica, secondo il ministro, potrebbero influire sulla direzione futura delle politiche europee riguardanti il settore dei trasporti e dell'industria automobilistica".