“Nonostante siano stati compiuti molti passi in avanti per elevare gli standard di sicurezza sul lavoro, oggi dobbiamo fermarci a riflettere sulla catena di eventi che ha spezzato le vite di cinque lavoratori, e mettere in campo ulteriori interventi per evitare il ripetersi di tragedie del genere. In attesa di approfondire le dinamiche dell’incidente e ricevere risposte dalle indagini in corso, abbiamo manifestato a Rete Ferroviaria Italiana la necessità di internalizzare quanto più possibile le attività di manutenzione e di intensificare le attività di formazione e di controllo attraverso l’implementazione dei piani e dei programmi operanti per la manutenzione ferroviaria. Contestualmente abbiamo richiesto di incrementare gli investimenti sulla sicurezza”: è quanto dichiara in una nota la Fit-Cisl a margine dell’incontro richiesto a Rfi all’indomani dell’incidente ferroviario nella stazione di Brandizzo in cui hanno perso la vita cinque operai (vedi notizie Mobilità.news 1, 2, 3, 4.
Prosegue il comunicato: “Considerata la peculiarità dell’attività di manutenzione ferroviaria, abbiamo inoltre sollecitato un maggior coinvolgimento delle ditte appaltatrici per una specifica formazione professionale, soggetta a costante aggiornamento e verifica delle competenze. Il requisito essenziale per ammettere nel perimetro ferroviario maestranze esterne è quello di avere personale certificato che abbia una conoscenza più approfondita della 'circolazione ferroviaria'. Questo si ottiene solo con momenti di formazione dedicata in aula e periodi di formazione sul campo affinché si apprendano tutte le nozioni necessarie per operare sul binario, e, al contempo, si conoscano tutti i potenziali rischi previsti in ferrovia, sulla base dei DVR (Documento Valutazione Rischi) e DVRI (Documento Valutazione Rischi da interferenze) nel momento in cui nello stesso ambito operino più persone".
"Il potenziamento delle conoscenze deve coinvolgere ovviamente tutte le ditte di appalti e eventuali subappalti che operano in qualsiasi ambito" sottolinea la Fit-Cisl.
“Da parte nostra – aggiunge la Federazione dei trasporti cislina – insieme agli altri sindacati di settore, abbiamo proclamato una astensione dal lavoro di lavoratrici e lavoratori di Rfi per la giornata odierna, non come azione di rivendicazione ma in segno di lutto e solidarietà per le vittime della strage ferroviaria. Con tale spirito e per questa finalità abbiamo inoltre chiesto alla società di devolvere le trattenute economiche derivanti dallo sciopero a un fondo creato ad hoc per sostenere e offrire un contributo alle famiglie degli operai deceduti. Rfi ha accettato la richiesta impegnandosi a versare una quota equivalente”.
“Atteso che ciascuno deve fare con comportamenti concludenti la sua parte, riteniamo altrettanto urgente che il Governo rifinanzi adeguatamente il ‘Fondo di sostegno per le famiglie di vittime di gravi infortuni sul lavoro’ gestito dall’Inail” conclude la sigla.