L'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, che controlla gli scali marittimi di Trieste e di Monfalcone, punta sui fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il rilancio dei porti, in particolare attraverso finanziamenti all'elettrificazione dei moli, rendendo queste infrastrutture di trasporto più moderne ed ecologicamente sostenibili.
"Sul Cold Ironing l'Italia è l'unico Paese che ha finanziato con 700 milioni di Euro l'elettrificazione delle banchine di tutti i porti. A Trieste e Monfalcone abbiamo 34 milioni. Ma su questo si innesta un problema: siamo davvero in grado di rifornire le navi? Una da crociera consuma un sesto dell'energia della città, con due navi all'ormeggio c'è un picco di energia del 33% in più sulla città", spiega Zeno D'Agostino, presidente dell'Autorità portuale e dell'European Sea Ports Organisation (Espo), l'associazione dei porti europei.
"Chiediamo -conclude- un ulteriore finanziamento, da 18 milioni di Euro, per una smart grid portuale, cioè una rete energetica interna al porto che è stata studiata insieme a Hera e Terna, e va ad integrarsi con un ulteriore finanziamento che loro hanno ottenuto dal Pnrr, per fare la smart grid cittadina. Abbiamo calcolato che riusciremo a supplire quel picco del 33% di cui parlavo prima. Noi, entro due anni, saremo pronti con il Cold Ironing".