Numerose sfide all'orizzonte per il settore del trasporto marittimo, che negli ultimi anni si interroga sempre più su quale sarà la migliore strada per decarbonizzare la movimentazione di merci e persone via mare. Sono varie le soluzioni proposte: dall'eolico, passando per il solare, fino ai biocarburanti. Senza dimenticare le nuove frontiere aperte dalla ricerca sull'energia nucleare.
"Esiste una chiara evidenza dell'inevitabile fallimento delle fonti di energia dipendenti dalle condizioni meteorologiche nel raggiungere gli obiettivi di capacità e garantire un basso costo. Invece, ogni nave portarinfuse alimentata dal nuovo tipo di nucleare eviterà l'emissione di 1,5 milioni di tonnellate di Co2 durante il trasporto di carichi secchi. Se moltiplicate ciò per l'intera flotta, l'impatto appare sostanziale", ha affermato Mikal Bøe, presidente ed amministratore delegato di Core Power, società che sviluppa tecnologie nucleari per il settore marittimo.
Si è parlato di questi temi in occasione dei "London Talks", una serie di incontri in preparazione per il salone "London International Shipping Week 2023" (dall'11 al 15 settembre). Bøe ha evidenziato i limiti inerenti alle attuali fonti alternative di carburante, sottolineando come la "nuova" energia nucleare oggi offra un ambiente più sicuro, più pulito, più conveniente e praticabile per consentire alle spedizioni di raggiungere i propri obiettivi ecologici.