Un gruppo di associazioni ha proposto una legge denominata "Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l'aumento della sicurezza stradale nei centri abitati". Il documento è stato presentato da Legambiente, Fiab, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, Asvis, Fondazione Michele Scarponi. Il testo è stato adottato da Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) ed Azione-Italia Viva e redatto dall'avvocato Andrea Colombo.
"La proposta di città 30 è il modo più efficace di ridurre le vittime della strada ed una straordinaria occasione di rigenerazione urbana. Per moderare la velocità è infatti necessario modificare lo spazio stradale in maniera infrastrutturale, riprogettando le aree pubbliche e le abitudini di mobilità", spiegano le associazioni promotrici "Città 30 subito".
Questa "pratica innovativa" da "attuazione al Piano nazionale sicurezza stradale 2030 approvato la scorsa legislatura e che identifica la sicurezza stradale come un pre-requisito per garantire una vita sana, promuovere il benessere e rendere le città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili. Al contrario della proposta del ministro Salvini colpisce solo gli abusi alla guida e si accanisce contro la mobilità sostenibile".
La legge è firmata dai parlamentari Roberto Morassut, primo firmatario, da Francesca Ghirra, Giulia Pastorella, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio, Filiberto Zaratti, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali, Andrea Casu ed altri. Il testo è composto da un corpus di 18 articoli che propongono una visione organica di città che prevede la riduzione diffusa della velocità a 30 km/h in tutti i centri urbani, eccetto gli assi classificati come di scorrimento veloce.