L'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha avviato un’indagine conoscitiva sui prezzi dei carburanti in Italia e sulla filiera petrolifera. Questi i risultati: opacità operative sulla rete distributiva nazionale ed erogato medio carburanti più basso che in Europa. Ciò avrebbero agevolato la diffusione di fenomeni di evasione fiscale e corruzione, come già rilevato dalle istituzioni competenti.
"Le misure relative alla trasparenza dei prezzi, per quanto da tempo perseguite nel più generale contesto di liberalizzazione delle attività di distribuzione al consumo, vanno attentamente considerate quanto alla loro effettiva utilità ed al rapporto costi-benefici. In particolare, il sito internet 'Osservaprezzi’, potrebbe essere migliorato per consentire un suo maggior utilizzo", ha dichiarato l’authority, presieduta da Roberto Rustichelli.
Il monitoraggio di Agcm, avviato a gennaio 2023 a fronte dei significativi aumenti registrati a partire da marzo 2022, ha riguardato tutte le fasi della filiera petrolifera, dalle attività estrattive nazionali e relative concessioni, fino alla rete distributiva. A tale proposito, è emersa l’opportunità di attuare un raccordo fra le banche-dati gestite da una serie di enti pubblici (ministero Ambiente, Agenzia delle Dogane, dicastero del Made in Italy).
Il presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc), Massimiliano Dona, ha commentato: "Bene, l’Antitrust ha accolto e condiviso in pieno i rilievi che abbiamo mosso sull’Osservaprezzi carburanti. Avevamo segnalato come i prezzi farlocchi comunicati al ministero erano una pratica commerciale scorretta. Non possiamo che esprimere soddisfazione per l’apertura di cinque procedimenti istruttori per omesso controllo sulle modalità di esposizione dei prezzi alla pompa".