Il trasporto marittimo internazionale movimenta oggi circa il 90% del commercio globale. Un settore in continua crescita che oggi da solo produce circa il 3% delle emissioni globali di gas serra. Secondo recenti stime le emissioni di carbonio aumenteranno del 90-130% entro il 2050 (rispetto ai livelli del 2008), per questo motivo le compagnie di navigazione cercano il modo per rendere più ecologica la propria impronta energetica.
L'Organizzazione marittima internazionale (Imo) mira a ridurre tali emissioni il prima possibile, con l'obiettivo di dimezzarle entro i prossimi 30 anni. Per raggiungere questo risultato l'agenzia delle Nazioni Unite sta studiando un modo per prezzare le emissioni di Co2: si tratta di una tassa che possa aiutare nella tutela dell'ambiente e generare nuove entrate (tra i 40 ed i 60 miliardi di dollari annui tra il 2025 ed il 2050).
Sono tre i modi attraverso cui questa iniziativa potrebbe concretizzarsi: i proventi potrebbero alimentare incentivi per spingere gli armatori ad emanciparsi dall'uso di combustibili fossili; potrebbero servire a modernizzare le infrastrutture portuali per ridurre i costi dei prodotti finali; il denaro potrebbe essere utilizzato per aiutare le Nazioni e le industrie a mitigare i cambiamenti climatici.