Dalla salute degli oceani, le autostrade del trasporto cargo mondiale, dipende il futuro del pianeta. È quanto emerso dal convegno "Mare e Salute - Comprendere e controllare i nessi tra oceano globale e salute umana attraverso la cooperazione scientifica e la partnership istituzionale" che si è tenuto oggi all'Istituto superiore di sanità (Iss), con il presidente Silvio Brusaferro e la partecipazione di istituzioni, enti di ricerca e terzo settore.
Si tratta di un tema fondamentale, in una prospettiva di "Planetary Health" ed "One Water", su cui insistono anche gli ultimi trattati approvati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu). Nel dettaglio, la cooperazione scientifica e le partnership istituzionali rappresentano la strategia migliore per produrre conoscenze ed elaborare strategie. Il convegno è stato l'occasione per presentare i dati di diversi progetti interistituzionali a difesa del mare.
In un contesto mondiale che vede la recente adozione del "Trattato globale sugli oceani" ed a valle della Conferenza Onu sull'Acqua 2023, il nostro Paese sta promuovendo a livello nazionale ed internazionale azioni di prevenzione sanitaria e di protezione degli ambienti acquatici e marini, che intende rafforzare. L'obiettivo è quello di realizzare lo sviluppo sostenibile dell'Agenda Onu 2030.
Fra i progetti presentati c'era anche "Sea Care", frutto della partnership fra Iss, Sistema nazionale per la Protezione ambientale (Snpa), Marina italiana ed alcune università. Il programma prevede che i ricercatori salgono materialmente a bordo delle navi militari per poter effettuare campionamenti in tutti gli oceani, sotto l'egida del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica (Mase).