L'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), guidata dal presidente Giuseppe Busia, ha bocciato il decreto del Governo che regola la progettazione del progetto per la realizzazione del ponte sullo stretto tra Reggio Calabria e Messina. Lo ha dichiarato ieri presentando la relazione annuale delle attività alla Camera dei deputati. Non mancano le reazioni provenienti dall'intero arco del Parlamento.
"Rileviamo uno squilibrio nel rapporto tra il concedente pubblico e la parte privata, a danno del pubblico, sul quale finisce per essere trasferita la maggior parte dei rischi. Il recente decreto-legge, sulla base di un progetto elaborato oltre dieci anni fa, ha riavviato l’iter di realizzazione del ponte tra Sicilia e Calabria. Sono stati, da parte di Anac, proposti alcuni interventi emendativi volti a rafforzare le garanzie della parte pubblica, non accolti, tuttavia, dal Governo in sede di conversione del decreto", si legge nella relazione Anac.
Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit) Matteo Salvini parla di un rilievo "infondato". Dal ministero dell'Economia e delle finanze (Mef) osservano: "Stiamo parlando di una società al 51% pubblica con un progetto noto. Non si capisce bene a che cosa l'Anac si possa riferire". Gli emendamenti non recepiti "riguardavano garanzie sul rispetto dei tempi ed eventuali penalità a carico dei responsabili", ma "già previste dal Codice degli appalti".
Una bocciatura che arma l'arco delle opposizioni, che scoccano tutte le frecce possibile: per Franco Mirabelli (Pd) "il Governo ha scelto di seguire la strada che riduce controlli e trasparenza. Una strada sbagliata e pericolosa". Per i 5 Stelle "quello che si autoproclama come il 'Governo dei patrioti' si fa beffe dello Stato".