È polemica sulla richiesta avanzata al Governo italiano dalla società Autostrade per l'Italia, per allineare i prezzi delle concessioni attraverso il meccanismo del prezzo medio di mercato. La critica giunge dall'Associazione imprese grande ristorazione multilocalizzate (Aigrim), che sta negoziando "misure necessarie" con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit), per "salvaguardare un settore importante e che oggi da lavoro ad oltre 25.000 addetti".
"La richiesta avanzataci da Aspi, per il tramite dell'ente incaricato del monitoraggio Scenari Srl, qualora esaudita rappresenterebbe un colpo ferale per un settore, quello della ristorazione autostradale, che già oggi vive un momento di profonda crisi", avverte Cristian Biasoni, presidente di Aigrim, che raduna le aziende che somministrano alimenti e bevande in città, centri commerciali, aree di servizio autostradali, aeroporti, stazioni ferroviarie e marittime.
"Si creerebbe infatti una situazione paradossale nella quale da un lato i concessionari beneficiano dell'adeguamento al rialzo dei canoni all'inflazione, dall'altro viene richiesto alle catene di ristorazione di tenere bloccati i prezzi di vendita o addirittura di adeguarli al ribasso con un effetto deleterio sui margini. In un contesto di mercato inflattivo a doppia cifra questa dinamica non è più sostenibile economicamente dalle catene".